Carissimi tutti,
il 28 aprile 2010 fu approvata dal Consiglio di Legislazione la Quinta via d’Azione rotariana denominata “Azione Nuove Generazioni”. Nel tempo abbiamo chiamato questo segmento rotariano “Nuove Generazioni” e infine con l’ultimissima nuova denominazione “Azione Giovanile”, tanto che oggi non sappiamo esattamente quale denominazione utilizzare.
Al di là dei continui cambiamenti di denominazione che ben poco significano, il tema generale è uno solo: “come fare si che nel Rotary facciano accesso sempre più giovani con la mentalità del servire”. Ogni Presidente Internazionale e non ultimo Ian Riseley concepisce una sua ricetta, il Consiglio di Legislazione modifica le norme con interessanti aperture come quella ultima di consentire ai giovani del Rotaract di essere affiliati contemporaneamente anche al Rotary. Ci si preoccupa poi della qualità dei giovani, del loro livello professionale difficilmente raggiungibile nel nostro paese prima dei quaranta anni, di far comprendere loro i valori rotariani, di attivare e coltivare di più la comunicazione che è completamente cambiata passando oggi quasi esclusivamente dai “social”, di semplificare i cerimoniali rotariani talvolta decisamente obsoleti, di avere massima flessibilità nelle riunioni rotariane, di aprire alle famiglie con figli piccoli, di coinvolgere i giovani rotariani in progetti operativi che portino risultati a breve termine, di abbassare le quote di adesione al club e … tanto altro.
Tutti sforzi notevoli ed apprezzabili ma … stiamo riuscendo nell’intento? Ci riempiamo la bocca nell’individuare ricette più o meno interessanti ma il Rotary riesce ad essere interessante per i giovani? Ce la facciamo a definire all’interno dei Club degli spazi giusti per le Nuove Generazioni? Quando i giovani entrano nel Rotary ed iniziano a vedere le nostre piccole o grandi divisioni interne, i nostri diverbi, i nostri protagonismi, le iniziative tese a prevalere gli uni sugli altri, il parlar male di questo e di quello, la carenza di amicizia e tolleranza, cosa penseranno? Verrà loro voglia di dire dove sono capitato? Avranno la voglia di continuare a rimanere nei Club?
Il Rotary fa moltissimo per i Giovani: progetti di aiuto alimentare e sanitario in paesi sottosviluppati, progetti di istruzione e formazione in Italia e nel Mondo, anche attraverso meccanismi consolidati come lo Scambio Giovani, borse di studio di ogni genere e livello rivolte a studenti di scuole di ogni ordine e grado, universitari e ricercatori (Premio Galileo Galilei), corsi di formazione estremamente specializzati (Ryla), master post universitari (Master & Job), assistenza imprenditoriale (con l’Associazione Virgilio) e non ultimi gli aiuti alle imprese giovanili nelle aree colpite da eventi calamitosi.
Tutto bello, anzi bellissimo ma tutto quello che il Rotary sta facendo è attuale? La mentalità è quella giusta o va aggiornata con modi e meccanismi nuovi? Quando durante il SIPE e poi in Assemblea ho presentato il tema dei giovani ho mostrato una simpatica vignetta dove “Mafalda”, un personaggio immaginario nato dalla fantasia dell’argentino Joaquín Lavado, in arte Quino faceva una battuta interessante: “Se ti dico fai come ti pare … non devi fare come vuoi tu, devi fare come ho in mente senza che io dica nulla”. Non è che noi rotariani adulti vogliamo e pretendiamo che i giovani facciano quello come vogliamo senza tenere conto della loro diversa formazione? Insomma non vorrei che facessimo il grosso errore di comportarci in modo da dire “ora ti dico io cosa devi fare”!
“ora ti dico io cosa devi fare alle manifestazioni ed agli eventi, i giovani del Rotaract relegati a “servizi” di manovalanza come lo stare ai banchetti di accoglienza o fare servizi di vendita di oggettistica, talvolta addirittura belle ragazze rotaractiane relegate a fare da “hostess”. Troppe volte rotariani anche di alto livello che organizzano eventi fanno svolgere ai giovani servizi imbarazzanti per gli adulti. Quante volte abbiamo detto e scritto “i giovani sono una risorsa”, “voi siete il nostro futuro”; ma siamo stati bravi poi a dare spazio, agevolare le iniziative giovanili, ad aprirci a nuove idee e nuovi modi di comportamento?
Io credo che a questo punto dobbiamo prendere atto che i nostri giovani sono un’atra generazione, anzi più generazioni secondo le età diverse, generazioni che, pur fondandosi sugli stessi valori di base, hanno obiettivi, modi di fare, mezzi ed operatività diversi dagli adulti. Siamo in presenza di un altro modo di pensare, di credere e di fare, non riconducibile alla operatività dei più anziani.
Ascoltiamo allora i Giovani, le loro idee, pensieri, valori e obiettivi. Prendiamo atto dei loro modi, dell’energia, della carica emotiva, ma anche delle loro difficoltà e ansie. Questa è forse la strada per farci ascoltare con il risultato di dialogare e confrontarsi concretamente con loro che sono la parte essenziale della nostra Società. Prepariamoci a “metterci a loro disposizione” per trasmettere i “valori”.
Penso che per dare "sostanza" alle tante "belle parole" che spesso pronunciamo nei confronti delle Nuove Generazioni sia necessario coinvolgerli nei nostri programmi e progetti pronti anche ad ascoltare le loro critiche ed osservazioni costruttive, sia necessario sopratutto fare progetti, programmi e "service" insieme a loro perché “l'unione fa la forza" sopratutto quando parliamo della nostra stessa famiglia ... il Rotary!
È difficile comprendere questo ed è più difficile farlo; bisogna essere molto umili, modesti, mostrare i nostri limiti rispetto ad un mondo che è cambiato. Non basta ad un cinquanta-sessantenne settantenne sapere usare Facebook, Twitter, Linkedin o Yuotube per dire ecco sono moderno! L’uso di questi mezzi presuppone alla base una diversa mentalità un diverso atteggiamento verso la società e le sue organizzazioni.
Un cammino da avviare dunque con coraggio, condivisione e determinazione. Cercheremo di farlo a Norcia il 24 di settembre prossimo nel Seminario Nuove Generazioni, in un luogo martoriato dal terremoto, cercheremo di farlo col cuore e con quella forza d’animo che fa di noi tutti e del Rotary una delle più importanti Associazioni al mondo. Cercheremo di farlo perché … noi possiamo!
Arrivederci a Norcia il 23 e 24 settembre a Rotary in Fiera ed al seminario Nuove Generazioni.
Vi abbraccio tutti
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Valerio Borzacchini