È questo un “momento difficile” per l’associazionismo, sono entrati in crisi i rapporti storici tra gli esseri umani prevalentemente basati sul dialogo e sul confronto, sull’incontro, sulla stretta di mano o sull’abbraccio o sul guardarsi negli occhi per salutarsi. Dobbiamo chiederci se è entrata in crisi l’amicizia storica a favore di un nuovo modo di intendere l'amicizia, un’amicizia diversa quella dei Social, un’amicizia fatta di “mi piace” e “non mi piace”, fatta del gruppo di amici o di seguaci.
L’una è sostituiva dell’altra? Sicuramente no! Sono due cose completamente differenti sicuramente integrative che si completano, ma, lo stiamo comprendendo?
I nostri Clubs registrano numerose nuove entrate ma altrettante, talvolta superiori, uscite. Perché? È necessario chiedersi perché, ma capire bene le ragioni degli esodi.
Quando inseriamo un socio nel nostro club siamo sicuri che questo socio abbia capito bene perché è lì? Siamo sicuri che abbia compreso il significato del “servire” e che non si sia limitato al raggiungimento del risultato della spilletta come nuovo “status simbol”?
Un volta inserito gli siamo stati vicino o lo abbiamo abbandonato a se stesso, limitandoci ad invitarlo alle serate? Abbiamo cercato di convincerlo a donare un po’ del proprio tempo per qualche progetto del Rotary? Abbiamo coinvolto il partner nelle attività rotariane? Insomma in termini semplici abbiamo fatto un po’ di formazione rotariana?
Se all’interno del nostro club ci sono problemi di “rivalità” tra gruppi e gruppetti, abbiamo cercato di comprendere le ragioni e superare i motivi che spingono a questa negatività? Abbiamo impostato l’anno secondo la necessità di lavorare per il club al di là delle posizioni dei singoli soci?
I soci più esperti e anziani di Rotary hanno la forza di applicare la regola della “rotazione”, hanno la volontà di essere dei saggi che dispensano consigli, che guidano o sono invece sempre lì a dire, fare e giudicare negativamente l’operato dei giovani vantando quell’indubbia esperienza che permette loro di dire e fare le cose sempre perfette? Quante volte si sono visti soci anziani di Rotary scuotere la testa sull’operato dei più giovani e invece di consigliare per il meglio avanzare frasi del tipo “… togliti che non sai fare, ti faccio vedere io …”.
Per i nuovi entrati nel Rotary è difficile comprendere che vi sono nel club gruppi che la pensano in modo differente e si contendono il primato espresso con cariche e rappresentanze. Quante volte si sente, purtroppo ripetere, “… io quest’anno verrò poco perché questo Presidente mi piace poco!”.
Carissimi tutti mi chiedo in modo molto realistico: "Questo è Rotary?”.
Questo è quell’associazione dove siamo entrati con promessa di essere tolleranti, con promessa di dare e ricevere “amicizia”, con promessa di dare il proprio tempo per i progetti rotariani, con promessa di servire e fare del bene al mondo.
Questa è la domanda essenziale che è necessario farsi in questo momento!
Immaginate un giovane socio che si trova isolato nel club, che conosce poco, che non viene tutorato da nessun socio anziano di Rotary; che non ha ancora ben compreso il significato della parola “servire”; che non ha capito appieno che cosa il Rotary ha fatto e cosa sta per fare; che non ha ricevuto e non riceve gesti di amicizia; che vede divisioni interne; che trova rotariani più anziani sempre presenti in ogni dove, pronti ad assumere incarichi ed onorificenze, a giudicare e gestire. Immaginate giovani rotariani che sentono parlare male di questo o di quello che non trovano spazi per affermare la loro personalità, che non sono coinvolti nelle attività, che non sono positivamente e fattivamente sollecitati ad essere presenti. Ebbene non è difficile prevedere che reggeranno un po’ di tempo, poi se ne andranno.
Altro tema è quello dei giovani. Un grande tema che riempie i nostri dibattiti e confronti. Attenzione a “Giovani e Donne” ci ripetono i Presidenti Internazionali. Cosa facciamo realmente per inserire giovani e donne? Inseriamo i giovani solo se sono “leader”. Allora cari amici aspetteremo un bel po’ per inserirli visto che nella nostra organizzazione di società i giovani riescono a lavorare da trentenni molto maturi o quarantenni. Agevoliamo l’entrata dei giovani nei club con quote economiche più basse?
E le donne? Quanti club sono effettivamente maturi e pronti ad inserirle? Diciamocelo chiaramente sono tanti, troppi ancora, i mugugni quando sono proposte donne socie nei club. Perché?
Una notizia che forse tutti non sanno è che in quest’anno rotariano 2017-2018 abbiamo in Italia ben due Governatori donna e un Governatore di quarant’anni, ma a San Diego ho visto tante donne governatrici e molti, molti giovani governatori. Io stesso, a tratti, mi sentivo un po’ anziano dall’alto dei miei sessanta e più anni. Nei nostri 68 Club di Distretto ci sono 20 Presidenti donne, lo sapevate? Credo sia un risultato che fa sperare e sul quale scommettere.
Come al solito il Rotary si rinnova molto e cambia, si aggiorna più all’estero che da noi. Stanno sbagliando loro o quella può essere la strada?
All’Assemblea di Tortoreto, dove molti di voi erano presenti, ho proposto alcuni spezzoni di un film secondo me straordinario “L’Attimo Fuggente” con quello splendido e intramontabile Robin Williams. Alcune frasi di questo film mi piace riportare proprio in occasione di questa seconda lettera che ha per tema l’effettivo “… due strade trovai nel bosco ed io scelsi quella meno battuta …”, le riflessioni sul concetto del “conformismo”, la difficoltà di mantenere le proprie convinzioni di fronte agli altri e ancora degli insegnamenti che sembrano secondo me tagliati per il Rotary “… andate pure contro corrente…”, “… parole e idee – e aggiungerei servizi e azioni - possono cambiare il mondo …”, “… guardare le cose con angolazioni diverse …” “… osate cambiare, cercate nuove strade …” “… è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla con un’altra prospettiva …”.
All’interno delle “regole” e dei “modi di comportamento” del nostro Rotary dobbiamo avere il coraggio di riflettere ed operare per sanare i problemi, sedare le intolleranze, trovare le ragioni del coesistere piuttosto che quelle del dividere e dare un forte impulso al consolidamento delle compagini esistenti ed alla crescita. Coinvolgiamo tutti i soci nei progetti del Rotary e, se qualche Presidente non dovesse farlo, proponiamoci noi per le attività.
Dibatteremo tutte queste questioni a Senigallia il 22 ottobre prossimo, siate tutti presenti!
Buon riposo a voi ed alle vostre famiglie vi voglio bene e vi abbraccio tutti.
Valerio Borzacchini